Sagra delle 10 P a Barbarano

Il pullulare oramai giornaliero di fiere, mostre, eventi e quant’altro, che parlino di gastronomia, ormai non fa più notizia; ma la “Sagra delle 10 P” a Barbarano del Capo, nel cuore del Salento, resta una delle più attese della stagione estiva. Il nome deriva da un antico detto: “Parole Poco Pensate Portano Pena, Perciò Prima Pensate Poi Parlate”, in uso a Morciano di leuca e nei paesi limitrofi .
L’antica saggezza del popolo salentino, ancora una volta insegna che sebbene sia normale che ci siano dei disaccordi, le emozioni possono portare a fare o dire cose di cui ci si potrebbe pentire: riflettere prima di reagire, può aiutare sempre ogni persona a calmarsi e trovare il modo di esprimere i propri sentimenti in modo positivo. Le “10 P” invitano infatti a provare a mettersi nei panni dell’altra persona, a immaginare di essere la persona che sta per ascoltare le parole.
Allora Barbarano dedica una sagra intera all’invito a prendersi una pausa quando si sta per dire qualcosa di negativo o di offensivo, a  fare un passo indietro.

E indietro nel tempo sembra si corra ogni anno il 26 Luglio quando ha inizio la festa, che si potrae per due giorni di seguito all’ombra della Torre Capece, ricordando antichi odori e dimenticati sapori: la sagra è all’insegna dell’enogastronomia e al di là del giudizio che se ne possa dare, cioè della riuscita o meno, ogni anno essa si rivela un boomerang per l’economia della cittadina, piuttosto che una semplice vetrina per farsi notare dal consumatore finale.
Barbarano infatti da vari anni è un luogo tristicamente rinomato: si organizzano circuiti del Salento ed escursioni in campagna con guida,alla scoperta delle affascinanti vore.
La cittadina, considerata fin dai tempi antichi la più bella del Salento,lascerà un ricordo indimenticabile.


Bellissimi i contrasti: oliveti e vigneti, spiagge tropicali e campagne sconfinate, torrenti e vore, villaggi arroccati dove il tempo sembra essersi fermato e paesini moderni, rendono quest’angolo del Salento segreto e misterioso.
Selvaggio e lussureggiante all’interno, questo luogo del Salento possiede svariati chilometri di coste con acqua azzurra e turchese, spiagge di sabbia bianca, golfi profondissimi di roccia, cale, calette, lagune con alle spalle una macchia mediterranea verdissima dai mille profumi.

In piazza Berlinguer, si alterneranno musica dal vivo, pizzica e buon vino che accompagneranno i partecipanti attraverso un percorso di gusti e colori, con i piatti tipici e antiche ricette salentine, come quell a base di pesce degli  degli spaghetti al sugo di granchi, dei risotti ai frutti mare,  dagli spaghetti alle cozze; si potranno gustare le tradizionali orecchiette con la ricotta forte   o il “purpu stana” cioè il polpo lesso con olio e limone, oppure fritto, le cozze gratinate, gli arrosti di lutrini e saraghi, la scapèce, un piatto a base di pesciolini fritti bagnati con aceto e conservati tra strati di pane grattato e spolverati di zafferano.
Antiche sono anche le radici di Barbarano del Capo, che sono da ricondurre alla distruzione della città di Vereto da parte dei saraceni nel IX secolo.
Nel 1297 il feudo fu ceduto agli Antoglietta i quali rimasero fino al 1350; ad essi succedettero i D’Aquino e i Nontolio. Nel 1442 ritornarono i Capece che ne detennero il controllo sino al 1806. Accorpato in un primo momento al comune di Salve, il paese divenne frazione di Morciano di Leuca nel 1894.
Questo e molto altro si potrà leggere nelle mura del Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere, che si dovrà assolutamente visitare durante la permanenza a Barbarano in occasione della sagra.