Un tour in bici sulla costa ionica con sosta a Torre Vado

La bicicletta è un mezzo ideale per girare il Salento, dove le asperità della strada sono facilmente affrontabili anche dai meno allenati, trattandosi di una regione prevalentemente pianeggiante nella sua parte più meridionale, ai piedi delle Serre Salentine. Uno degli itinerari di maggior fascino per esplorarlo sia all’interno che lungo il litorale è il tour della costa ionica, che si può far partire da Gallipoli, da cui ci si inoltra nell’entroterra attraversando un’area ricca di uliveti e vigneti, dirigendosi verso Ugento, la bella cittadina messapica. Una volta arrivati lì si prende in direzione di Specchia, toccando il piccolo borgo di Taurisano. Da Specchia si attraversa prima il bosco di Cardiglano, e poi ci si inoltra lungo la bella strada che attraversa le serre salentine in direzione di Alessano e poi verso Patù ed il comune confinante di Castrignano del Capo.

Qui si può decidere se piegare verso Santa Maria di Leuca, oppure dirigersi verso la costa fino ad approdare a Torre Vado, dove concedersi una bella pausa sulle belle spiagge di questa piccola ma accogliente marina. Volendo ci si può anche fermare a pranzare negli ottimi ristoranti della zona.

Dopo la pausa si risale in sella per continuare il viaggio, questa volta raggiungendo Gallipoli costeggiando il mare. E’ difficile restare in sella alla bicicletta quando si passa vicini alle splendide marine di Salve, Pecoluse, Torre Pali, e poi ancora Lido Marini, Torre Mozza, Marina di Mancaversa, che, come le sirene di Ulisse, chiamano il ciclista a fermarsi un momento sulle spiagge di morbida sabbia e le candide dune, ma se si vuole arrivare per tempo a Gallipoli bisogna resistere alla tentazione e continuare il viaggio. Se si riesce ad arrivare in prossimità di Gallipoli all’ora giusta, ovvero quando il sole scende nel mare, lo spettacolo splendido del tramonto rinfrancherà e ridonerà energia anche ai ciclisti più affaticati.

Olio di oliva in Puglia a Torre Vado

Secondo una leggenda del posto, che narra di un antico frantoio ipogeo all’interno di una grotta (LA GROTTA DELLE FATE sulla collina dei FANI), la ricchezza delle terre del Capo di Leuca era costituita semplicemente dalla pianta dell’ulivo.

Al contadino che era convinto di aver visto antiche macine in pietra schiacciare pepite d’oro, la fata rispose: PPOPPITI CA NO’ SITI, TANITI L’ORO E NO’ LU CANUSCITI” (siete solo degli ingenui, tenete l’oro e non sapete riconoscerlo).

Ulivo Secolare
Ulivo Secolare

Le pepite di oro erano le olive e, dalle macine in pietra, usciva zampillante, l’olio color oro: era ed è questa una delle migliori ricchezze di Torre Vado e delle sue campagne intorno, olio di Puglia. Un tempo, il potenziale di ricchezza delle famiglie si misurava in alberi d’ulivo e la leggenda, testimonianza di antica saggezza, spiega perché qui nel Salento a Torre Vado, ogni albero d’ulivo è sacro e custodito come un bene prezioso. I nostri nonni piantarono gli ulivi consapevoli di non essere loro stessi a raccoglierne i frutti, ma le future generazioni: gli ulivi secolari, belli e maestosi come monumenti, sono la loro eredità.

Negli ultimi anni con la riscoperta della dieta mediterranea, finalmente è stata riconosciuta l’importanza dell’olio d’oliva che unito a pasta, pomodori, legumi secchi e verdure costituisce la base per una nutrizione sana e genuina. Come un tempo, ancora oggi nonostante il progresso e la tecnologia, molti frantoi estraggono l’olio con l’antica tecnica di molitura attraverso il torchio e le macine allo scopo di mantenere inalterate le caratteristiche del buon olio di oliva. Per gli appassionati o semplici curiosi di regalarsi nuove conoscenze, molte strutture ricettive di TORRE VADO, propongono pacchetti vacanza con partecipazione all’intero processo di lavorazione delle olive: è il turismo rurale che, come per il resto dell’Italia, si sta incrementando notevolmente.

Gli oli di oliva ricavati sono classificati in tre categorie: olio extravergine di oliva con acidità massima di 0,8 g per 100 g; olio vergine di oliva con acidità massima di 2 g per 100 g; olio di oliva lampante con acidità massima superiore a 2 g per 100g. Sono tantissimi i privati e le piccole e grandi aziende agricole che a Torre Vado, Morciano di Leuca e Barbarano del Capo, producono e vendono direttamente dell’ottimo olio di oliva.

I contadini ancora oggi lavorano le olive raccolte direttamente dall’albero e lo fanno assaggiare spalmato sul pane in modo da esaltarne il profumo. Nel Salento l’olio di oliva DOP, DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA, è riconosciuto all’olio prodotto in Terra d’Otranto, il basso Salento: le piante d’ulivo prevalenti in queste produzioni sono la CELLINA DI NARDO’ e l’OGLIAROLA leccese o Salentina. Queste le caratteristiche di quest’ultimo olio tratte dal sito web oliodopterradotranto. Colore : verde o giallo con leggeri riflessi verdi; Odore : di fruttato medio con leggera sensazione di foglia; Sapore : fruttato con leggera sensazione di piccante e di amaro; Acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, non superiore a grammi 0,8 per 100 grammi d’olio; Punteggio al Panel Test : >= 6,5; Numero di perossidi : <= 14 MeqO 2 /Kg; K232 : <= 2,10; K270 : <= 0,170; Acido linoleico : <= 13%; Acido linolenico : <= 0,70; Acido oleico : >= 70%; Valore camperosterolo : <= 3,5; Trilinoleina : <= 0,30.